Mi Dispiace
Autore: Leopoldina De Varti
– mi dispiace – è umile.
“ Perdonare è un atto di presunzione”
Bert Hellinger
– Mi dispiace – si pone con umiltà, guarda negli occhi è in contatto cuore a cuore, senza accusa e giudizio, avvicina e ridà pace a chi è diviso. – Scusa – nasce dal volere discolparsi da una mancanza, Ex-cusare, in lat., è allontanare da qualcuno l’accusa, la causa di qualcosa, cioè scagionarsi, giustificarsi. Dietro ogni– scusa- c’è un senso di colpa che si vuole eliminare. Non si è in grado di entrare in empatia con il dolore che abbiamo causato nell’altra persona. Agisce sempre su un piano superficiale e in modo formale in varie circostanze.
Diciamo scusa per chiedere qualcosa – scusa mi passi il libro, scusa mi fai passare, scusa mi porti la valigia – ; usiamo scusa quando involontariamente urtiamo una persona nella folla o le calpestiamo i piedi.Per prenderci la parola in una conversazione, o in una discussione – scusami ora parlo io -. Spesso è seguita da un avversativo, scusa ma, scusa però – La usiamo indifferentemente sia in conversazioni intime e familiari, sia in colloqui e incontri tra estranei.
L’altra parola che riguarda il perdonare qualcuno è un porsi al di sopra. C’è immediatamente un giudizio – io sto nel giusto, l’altro ha sbagliato. C’è una distanza emotiva e anche fisica. La relazione mostra un superiore e l’altro sottomesso. Nessuno può veramente perdonare ergendosi come difensore di una verità presunta. E chi è in attesa del perdono cerca forme di espiazione come riparazione al danno.
Mi dispiace – agisce in modo completamente opposto, come ci mostrano le Costellazioni Familiari di Bert Hellinger. La differenza tra le tre parole
la possiamo sentire nel nostro corpo, quando pronunciamo l’una o l’altra. Sentiamo in noi le sensazioni fisiche e le emozioni che ci informano su come stiamo e vediamo immediatamente sul volto dell’altra persona gli effetti che producono nella relazione.
Nella maggior parte delle volte o quasi sempre noi non crediamo affatto o siamo presi dal dubbio sulla veridicità e sincerità circa le scuse ricevute o date. A volte le rifiutiamo con rabbia. Sempre quando sentiamo la parola perdono, c’è disagio, imbarazzo, ci sentiamo piccoli e soprattutto colpevoli e meritevoli di punizioni.In entrambi i casi non stiamo bene e non risolviamo il conflitto.
“mi dispiace – è sentire nel nostro cuore il dolore che provoca
la ferita da noi causata .”
Leopoldina De Varti
– Mi dispiace – nasce dal centro del nostro cuore e arriva al centro dell’altro cuore. Non c’è il bisogno di discolparsi , perché non c’è nessuna colpa: siamo imperfetti e umani.C’è un senso di responsabilità e sincero desiderio di riparare il danno o la mancanza. – Mi dispiace – avvicina interiormente e fisicamente in un abbraccio di riconciliazione. Quando riesce, la relazione riprende con più vigore e l’esperienza di dolore è trasformata in consapevolezza e crescita. Si è capaci di lasciare indietro ciò che non serve più e assimilare ciò che porta avanti.
“mi dispiace – è sentire nel nostro cuore il dolore che provoca
la ferita da noi causata .”
Leopoldina De Varti
Impariamo dalla natura
Calendula il fiore per dire: – mi dispiace –
chiamata anche la pianta dai fiori d’oro
Venere a Adone
I fiori al mattino si aprono e la sera si chiudono. La natura di questo fiore ci insegna qualcosa sul movimento interiore dell’anima circa il sentimento del dolore e del dispiacere. Quando siamo feriti e addolorati il nostro cuore si chiude all’altra persona per un certo tempo. Quando chi ci ha ferito si rivolge veramente pentito e vuole recuperare la relazione, con semplicità e amore dice: – mi dispiace – questo ha un effetto lenitivo e il cuore chiuso si riapre al nuovo giorno. Il giorno è portatore di luce, quindi si può fare chiarezza in ciò che è accaduto e nei propri sentimenti.
Il colore del fiore è giallo e arancio, indica luce e calore. Sono le qualità del centro del cuore e anche gli stessi elementi fisici indispensabili a generare e sviluppare ogni forma di vita. – mi dispiace – riapre il cuore nuovamente al sorriso e al piacere.
I fiori della calendula anche quando vengono essiccati mantengono il loro colore intatto per anni. La calendula ci dice che il vero pentimento, per il danno e la ferita causati, espresso dalla parola guaritrice – mi dispiace – nasce dal cuore perciò è vero ha forza e i suoi effetti benefici sono reali. Il tempo non sbiadisce e non cancella. E’ sostenuto da un vero sentimento di compartecipazione al dolore, non da una reazione ai sensi di colpa. Solo l’accettazione di ciò che è stato e il riconoscimento delle proprie responsabilità. E’ lontano da promesse – non lo farò più ecc ecc. E’ vicino con gesti concreti semplici e sentiti. Possiamo prenderci cura di chi abbiamo ferito e di noi stessi, imparando dai nostri errori. In che modo? Guardiamo alle proprietà terapeutiche che ha la calendula e assumiamole in noi. Antiinfiammatoria ed emolliente. Quando siamo feriti sentiamo prima molta rabbia e poi molto dolore. Anche chi ha causato il danno forse era nella sua rabbia e dolore. Ecco la cura! Si tratta di disinfiammare cioè far esaurire il fuoco della rabbia lasciandola emergere in vari modi fisici, per es. dare pugni in un cuscino, colorare di rosso e nero un foglio, correre nei boschi, o attuare l’urlo terapeutico, fino ad estinguersi. Quando emerge il dolore agire come la proprietà emolliente del medicamento calendula, cioè lasciar fluire con gentilezza il dolore, e lacrime lo fluidificano e purificano. Quando si è pronti è bello e sano un abbraccio stretto che ci tiene corpo a corpo con la persona ferita o che ci ha ferito per il tempo che serve. Quando ci liberiamo dall’abbraccio il cuore è pronto per guardare avanti ad una nuova possibilità di relazione. Quando questo ha successo, entrambe le persone, chi ha ferito e chi è stato ferito ne escono con un’anima più evoluta.
Salice piangente
“Di fronte al dolore il salice s’inchina con umiltà e rispetto.
I rami fitti discendono verso terra a formare un mantello
che ripara e protegge dagli sguardi indifferenti e ostil
Appoggiato al tronco, il dolore si dà una pausa.
Dal Salice respira Amore. Il dolore è pieno di gratitudine”
Leopoldina De Varti
Il salice piangente è un albero che ama crescere vicino all’acqua. Ha rami sottili facili a rompersi.
E’ un albero molto fragile. Per questo è simbolo del dolore e della tristezza. Quando noi viviamo queste due condizioni esistenziali siamo fragili e ci sentiamo indifesi verso ogni attacco esterno.
Però il salice piangente è’ anche simbolo della pazienza e della gentilezza nell’ agire..
Questo albero ci suggerisce che la guarigione per le nostre ferite doloranti passa attraverso la cura di sé e il prendersi cura di altri, con pazienza e con fare gentile. Anche il dolore nostro e altrui ha bisogno della nostra pazienza, per es. dargli il tempo, accettare le sue varie manifestazioni e momenti difficili. Ha bisogno che siamo gentili, delicati nell’accoglierlo così com’è nel nostro corpo e nel nostro cuore. In questa pazienza e gentilezza si mostra rispetto e attenzione.
Le proprietà del salice piangente sono tutte quelle dell’acido salicico dell’aspirina, antidolorifiche e antiinfiammatorie, antireumatiche. Ogni dolore del cuore espande la sua sofferenza al corpo e le manifestazioni di dolore corporeo e infiammazione di organi come la gola e le orecchie partecipano al momento esistenziale che si sta vivendo. Il corpo invia i suoi messaggi e ad ascoltarlo ci racconta i motivi veri e le esperienze di relazione che hanno provocato l’infiammazione.
La parola guaritrice – mi dispiace – è un importante inizio per riaprire il dialogo.
Pratica Quotidiana per il tuo BenEssere
- Inizia con – mi dispiace – per affrontare un momento difficile nella relazione.
- Meditazione del cuore. Scegli una pianta in casa o un albero all’aperto e siedi di fronte con occhi aperti e piedi ben appogiati a terra. Se tu sei la persona ferita: – senti la tua ferita così com’è senti le sensazioni fisiche, inspira il verde e l’odore della pianta , nutriti di essa….trattieni il respiro per qualche secondo, senza sforzarti, concentrandoti sul cuore….espira e libera Amore.
Se tu sei la persona che ha fatto errori o danno: – ascolta le sensazioni fisiche e anche il disagio, la vergogna, il senso di colpa, inspira il verde e l’odore intorno a te…trattieni il respiro, concentrndoti sul cuore… espira e libera Amore.